CIRCOLARE N. 003/2001 DEL 08.01.01

 

Conversione lire / euro - arrotondamenti non coincidenti

La possibilità per le imprese di emettere (o, al contrario, ricevere) una fattura denominata in valuta diversa da quella di conto (ad esempio, emissione di fattura in dollari Usa con moneta di conto lire) non è certamente una novità.

L’elemento di eccezionalità, per il periodo transitorio 1999-2001, è semmai dato dalla simultanea presenza di due valute considerate entrambe "nazionali": lira ed euro.

Valgono a proposito i seguenti principi:

Per esemplificare conviene ricorrere ad un esempio pratico.

Fattura il lire emessa verso cliente, con conversione euro:

 

Lire

Conversione

Euro

Imponibile

9.890.999

9.890.999 / 1.926,27

5.108,27

Iva

1.978.200

1.978.200 / 1.926,27

1.021,66

Totale fattura

11.869.199

---

6.129,93

La contabilizzazione nelle scritture contabili con moneta di conto euro avviene nel modo seguente:

Dare

Credito verso cliente

6.129,93

 

Avere

Iva a debito

 

1.021,66

Avere

Vendite di merci

 

5.108,27

L’importo dell’Iva derivante dalla conversione lire – euro potrebbe eventualmente differire da quello calcolato applicando l’aliquota del 20% all’imponibile euro:

1.978.200 / 1.926,27

= 1.021,66

5.108,27 x 20%

= 1.021,65

L’ammontare corretto da contabilizzare è 1.021, 66 euro, calcolato secondo le modalità previste dalla citata circolare del Ministero delle Finanze. Tuttavia, vale la pena osservare che in alcuni casi le procedure informatiche potrebbero impedire la registrazione o dare segnali di errore, riscontrando per controllo interno che l’Iva contabilizzata in euro non corrisponde precisamente al 20% dell’imponibile. Quanto qui osservato vale ovviamente anche in caso contrario (rilevazione di una fattura emessa / ricevuta in euro con moneta di conto lire): pertanto, gli elementi da convertire rimangono sempre quelli fiscalmente rilevati, mentre il totale fattura viene sempre determinato come somma di questi.

Gli scarti di conversione nelle registrazioni contabili.

Accade normalmente che in un’unica fattura siano descritte differenti prestazioni, che non possono essere contabilmente rilevate sotto un’unica posta contabile: ad esempio, nella stessa fattura possono essere state inserite sia prestazioni di servizi sia cessioni di beni, che devono registrarsi sotto separate voci nelle scritture.

Sorge in questo caso un’ulteriore difficoltà: la somma dei singoli importi in fattura, convertiti in euro e singolarmente arrotondati, potrebbe in alcuni casi non coincidere più con l’ammontare dell’imponibile, che è a sua volta convertito per obbligo di legge.

L’imponibile differisce quindi di 0,01 euro rispetto alla somma degli importi delle prestazioni, singolarmente convertiti per la rilevazione contabile. Pertanto, al fine di far quadrare la registrazione, è necessario utilizzare una voce relativa agli arrotondamenti.

La scrittura per correggere la differenza di arrotondamento

Dare

Acquisti – Bene A

516,46

 

Dare

Acquisti – Bene B

516,46

 

Dare

Servizi di assistenza

236,02

 

Dare

Iva a credito

253,79

 

Avere

Debiti v/fornitori

 

1.522,72

Avere

Differenze di arrotondamento

 

0,01